Cannuccia di palude

Cannuccia di palude

Cannuccia di palude - Phragmites australis

Nome locale: Cannella di padule

Cannuccia di palude

E’ la specie dominante del canneto, la formazione vegetale più frequente e diffusa dei nostri ambienti d’acqua dolce e moderatamente salmastra. In presenza dell’infiorescenza, che permane fino alla caduta dei vecchi steli, la pianta è riconoscibile a colpo d’occhio.

Non cresce mai isolata e quando ha raggiunto un certo sviluppo appare riconoscibile per il caratteristico colore verde glauco delle foglie.

Solo nelle prime fasi di crescita può essere confusa con altre Graminacee di più modeste dimensioni: assai utile in questo caso risulta la presenza della fitta corona di peli che formano la ligula alla base della foglia.

Pianta molto vigorosa, capace di accrescimenti sorprendenti (con steli che possono superare i 5 metri di altezza) negli ambienti più favorevoli, ma anche di insediarsi e resistere in ambienti poco adatti con popolamenti stentati che talvolta non superano il metro di altezza, si propaga essenzialmente per via vegetativa, sviluppando lunghi rizomi, dagli internodi ingrossati e cavi, da cui si originano numerosi nuovi getti.

Cresce in condizioni di semisommersione (spingendosi fino a 1,5 metri di profondità), in formazioni galleggianti (aggallati) e risulta generalmente dominante negli ambienti in avanzato stato di interramento.

Lungo i corsi d’acqua a lento scorrimento si comporta da pianta di sponda. La Cannuccia, o Cannella come spesso viene chiamata in Toscana, è stata a lungo raccolta per la realizzazione di stuoie e cannicci, nonché per l’alimentazione del bestiame e come materiale di lettiera nelle stalle.