Farnia

Farnia

Farnia - Quercus robur

Quercia caducifolia tipica delle vallate e delle aree planiziali, la Farnia è uno degli alberi più maestosi e longevi della nostra flora. Può superare i 50 metri di altezza e i 500 anni di età.

Il tronco si spinge generalmente piuttosto in alto prima di dividersi in più branche. La chioma è ampia, smembrata in masse distribuite irregolarmente.

Le foglie sono ovate oblunghe, strette alla base e allargate nella parte superiore, con margine inciso da 5-7 paia di lobi arrotondati. Il picciolo è corto e poco appariscente perché di solito celato dai lobi basali.

Al contrario il peduncolo delle ghiande è molto lungo e costituisce un carattere peculiare ai fini del riconoscimento.

E’ la quercia che maggiormente ha subito le conseguenze del disboscamento e del governo a ceduo dei boschi residui. I tagli frequenti infatti determinano una perdita di fertilità e di capacità idrica del suolo, operando dunque una selezione a favore delle specie più rustiche (fra le querce è certo che il Cerro e la Roverella oggi occupano spazi un tempo condivisi con Farnia e Rovere).

Al pari della Rovere la Farnia fornisce un legname molto pregiato, che attualmente trova impiego soprattutto per la realizzazione di mobili, travi e parquet. Storicamente il legname di Farnia è stato utilizzato soprattutto per le costruzioni navali.

E’ noto ad esempio che alla fortuna della Repubblica Marinara di Pisa ha contribuito la ricchezza di boschi dominati da questa specie nel vasto comprensorio che si estende fra il Montalbano e il Monte Serra: gran parte dei tronchi abbattuti affluiva attraverso vie d’acqua ai cantieri navali di questa città.

Anche le doghe per le botti sono tradizionalmente ricavate da questa pianta. E perfino il famoso "rovere di Slavonia", nel quale invecchiano i vini più pregiati, è in realtà legno di Farnia.