Morso di rana

Morso di rana

Morso di rana - Hydrocharis morsus-ranae 

Pianta natante con radici libere che, in caso di scarsità di acqua, possono radicarsi al suolo. Stoloni lunghi fino a 30 cm radicanti ai nodi per produrre nuove rosette.

Foglie con lungo picciolo, cuoriformi, larghe fino a 6 cm, disposte a rosetta e distese sulla superficie dell’acqua. La forma e la disposizione delle foglie fanno assomigliare questa piccola pianta ad una ninfea in miniatura. Il Morso di rana è una specie dioica con individui che portano solo fiori maschili o femminili, entrambi lungamente peduncolati con tre petali bianchi e tre sepali verdi.

La fioritura avviene da giugno a settembre e l’impollinazione è effettuata dagli insetti. Interessante è la strategia adottata da questa specie, similmente ad altre piante che galleggiano in acque stagnanti, per sopravvivere durante la brutta stagione.

Essa consiste nel produrre all’estremità degli stoloni particolari germogli, detti ibernacoli, che, appesantiti dall’amido di riserva accumulato, alla morte della pianta affonderanno nel fango che li difenderà dal gelo.

A primavera, esaurite le scorte di amido e divenuti più leggeri, i germogli risaliranno in superficie per colonizzare di nuovo lo stagno. Il morso di rana è diffuso nelle paludi, nei fossi e negli stagni dell’Italia Settentrionale e della Penisola fino alla Campania.

E’ ovunque raro a causa delle bonifiche e dell’eutrofizzazione delle acque; negli ultimi anni non è stato più riscontrato a Tanali, Sibolla e Fucecchio. E' da considerarsi un relitto dell’Era Terziaria, allorché il cli­ma era più caldo e umido di quello attuale.