Pesce gatto

Pesce gatto

Pesce gatto - Ameiurus melas

Questo pesce, che prende il nome dalla presenza di 4 paia di barbigli, è originario degli Stati Uniti e del Canada, ma è stato importato in Italia a partire dagli inizi del novecento, prima nella Pianura Padana e in seguito anche nelle regioni centrali.

Le immissioni a scopo di ripopolamento, sia di specie indigene sia alloctone, vengono effettuate dagli Enti pubblici e spesso direttamente dagli stessi pescatori sportivi, nell'illusione che alla regolazione naturale delle popolazioni ittiche si possa sostituire una regolazione artificiale che garantisca un prelievo costante e, per certi versi, indipendente dal numero dei "predatori" umani.

E' così che nel corso di questo secolo sono stati introdotti dall'America settentrionale, oltre al Pesce gatto, il Persico sole (Lepomis gibbosus) e il Persico trota (Micropterus salmoides) attivi predatori di invertebrati, anfibi, pesci e delle loro uova, con conseguenze immaginabili per la fauna autoctona.

Nelle nostre aree umide il Pesce gatto è in continua espansione grazie ad una enorme adattabilità alle condizioni ambientali più proibitive; in caso di prosciugamento dell'ambiente in cui vive, può addirittura sopravvivere per un certo periodo sepolto nel substrato dei fondali.

Inoltre, a differenza della maggior parte dei pesci, protegge la prole prestando cure parentali sia alle uova sia alle larve nelle prime fasi di vita; gli stessi avannotti adottano strategie difensive contro i predatori, muovendosi fra la vegetazione acquatica in tipici sciami tondeggianti e compatti.

Gli adulti hanno robusti aculei, sia sulla pinna dorsale sia sulle pettorali, che possono infliggere dolorosissime punture agli incauti predatori.