Peucedano palustre

Peucedano palustre

Peucedano palustre - Peucedanum palustre

Appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, una delle più ricche di specie tra quelle che vivono nelle zone temperate.

La stessa a cui appartengono piante alimentari e aromatiche ben conosciute ed usate da sempre (prezzemolo, sedano, finocchio, carota, anice), ma anche specie velenosissime come la cicuta.

E’ una pianta alta fino ad 1,5 m con una grossa radice contorta, ramificata, ed un fusto eretto, profondamente solcato, cavo al suo interno. Le foglie basali, lunghe fino a 50 cm, sono pennate e profondamente divise fino alla nervatura mediana. Ha una infiorescenza a ombrella del diametro di 3-5 cm, composta di 10-15 raggi, con alla base numerose brattee, caratteristica questa che distingue la specie da altre assai simili.

Vive nei prati paludosi, nelle radure allagate dei boschi igrofili di Ontano nero, sulle sponde dei fossi.

Nelle Valli Alpine e nella Pianura Padana le opere di bonifica e gli interventi di drenaggio hanno distrutto quasi tutti gli ambienti in cui la pianta era comune.

Nella Penisola si trova solo in alcune aree umide della Toscana nord-occidentale come a Tanali e al lago di Sibolla, che rappresentano perciò il confine meridionale dell’areale della specie in Italia.

Peucedanum palustre è quindi una pianta rara e protetta, ancora presente con una popolazione abbastanza consistente e vitale sulla sfagneta ai margini del Laghetto di Sibolla, dove è facile osservarla direttamente sui monticoli basali delle carici, in cui trova un habitat particolarmente adatto alla sua vita.