Sagittaria comune, Erba saetta

Sagittaria comune, Erba saetta

Sagittaria comune, Erba saetta - Sagittaria sagittifolia

Il nome evidenzia la caratteristica che rende inconfondibile questa pianta: la forma a freccia dell’insieme picciolo-foglia.

In realtà questa specie, come molte altre piante che vivono in condizioni di semisommersione, presenta uno spiccato fenomeno di eterofillia (diversa conformazione fogliare).

Dal fusto tuberiforme ipogeo si sviluppa un ventaglio di foglie (rosetta) inizialmente di forma stretta e allungata (a nastro): sono le foglie primaverili adattate alla vita sommersa e galleggiante, che possono essere confuse con quelle della più comune Mestolaccia; successivamente emergono le foglie dalla tipica forma sagittata, adattate a svolgere le loro funzioni in ambiente aereo. I fiori, osservabili in piena estate, hanno tre caratteristici petali bianchi con forma arrotondata e con tonalità roseo-porporine al centro.

Unisessuali, sono riuniti a verticilli di tre e sono sorretti da un fusto fiorifero che si innalza al di sopra delle foglie. Come normalmente accade, nell’infiorescenza i fiori maschili sono posti in alto e quelli femminili in basso.

La parte perenne della pianta è costituita da tuberi sotterranei di colore bluastro, con funzioni di conservazione/svernamento, immagazzinamento di sostanze nutritive (amidi) e riproduzione vegetativa.

La Sagittaria cresce in ambienti eutrofici, ma è poco tollerante agli inquinamenti di altra natura.

E’ da considerarsi una pianta rara in Italia; nelle zone umide del basso bacino dell’Arno (Fucecchio, Sibolla, Bientina) è in forte rarefazione.