La flora

Ninfoide palustre
Situato al limite tra la regione peninsulare di clima mediterraneo e quella continentale, il Padule ospita contemporaneamente piante adattate a climi diversi; nella Paduletta di Ramone, ai margini del Bosco di Chiusi, sopravvivono ad esempio il Morso di rana (Hydrocharis morsus-ranae) e la Felce reale (Osmunda regalis), che sono piante di clima caldo umido, e particolari muschi, chiamati sfagni (Sphagnum sp.), più propri di climi freddi del nord e discesi fin qui durante le ultime glaciazioni.
 
Soltanto nella Paduletta, ed in poche altre aree del cratere palustre, si trovano ancora discrete estensioni della Grande carice (Carex elata), chiamata localmente "sarello"; questa pianta di origine nordica si sviluppa in "gerbi" (formazioni cespitose) formati da più individui, che assumono l'aspetto caratteristico di isolotti circondati dall'acqua. Oggi purtroppo le grandi carici vengono spesso soppiantate da specie più resistenti come la Cannuccia di palude (Phragmites australis).
 
Dove gli immensi canneti lasciano spazio alle acque libere, troviamo i "lamineti", formati da piante con foglie galleggianti (come le grandi Ninfee gialle) che offrono uno degli ultimi rifugi a numerose specie altamente specializzate: l’Erba vescica (Utricularia australis), pianta carnivora flottante; il Ninfoide (Nymphoides peltata), dai bei fiori gialli; la strana Erba pesce o Salvinia (Salvinia natans), una piccola felce natante ormai rarissima in Toscana.

Negli ultimi anni la diffusione di alcune specie animali aliene ha reso particolarmente rare e localizzate queste piante, un tempo ampiamente diffuse nel bacino palustre.

Per le caratteristiche della vegetazione e per le peculiarità floristiche, il Padule di Fucecchio è stato inserito nell'elenco dei biotopi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia, redatto nel 1979 dalla Società Botanica Italiana.